Per FIRENZE

I CONFEDERATI PER FIRENZE
QUALCHE ESEMPIO DI NOSTRE SOLUZIONI AMMINISTRATIVE PER FIRENZE E PER L’ITALIA
Per un Decentramento e organizzazione efficiente dei servizi e delle funzioni, precisione ed adeguatezza delle soluzioni amministrative, vero rispetto dei tempi e delle esigenze dei cittadini: LA NASCITA DEL SINDACO DI STRADA

I CONFEDERATI PER FIRENZE
Estrema cura dei cosiddetti “dettagli” per tornare a vivere l’Anima di Firenze:

I nostri principali orientamenti, punti programmatici ed obbiettivi politici per Firenze (in parte estendibili anche ad altri centri storici del nostro paese) si concretizzano nella realizzazione di una politica di autentico DECENTRAMENTO E RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DELLE FUNZIONI, adeguata a dare risposte amministrative puntuali, precise, concrete e soddisfacenti, di vero rispetto dei tempi e delle esigenze dei cittadini e degli utenti dei servizi pubblici: tutto questo per Noi si può concretizzare prima di tutto con la creazione e la nascita del “SINDACO DI STRADA”.

Vogliamo amministrare ponendo estrema cura dei dettagli per tornare a vivere l’Anima di Firenze e più in generale poter rivivere l’Anima dei Luoghi – i luoghi e gli ambienti vivono di dettagli, simboli, elementi significativi e caratterizzanti. Pertanto specificamente per Firenze proponiamo:
a) nel centro storico di Firenze, ovvero entro la cerchia dei viali (e in genere in tutti i centri storici), pedonalizzazione e abolizione totale del traffico veicolare privato a motore (salvo mezzi di necessità, urgenza, emergenza e forze dell’0rdine), ritirando fuori i ritmi e i suoni se non già di una Firenze antica (costruita certamente non per le auto), di una Firenze più umana;  in questo possiamo  prendere spunto dalle calle e dai campielli di Venezia, dove ancora i bambini giocano al gioco della campana e dove si sentono i passi di chi cammina; la viabilità intorno alla stazione di SMN (sembra studiata apposta per creare ingorghi ad ogni ora del giorno) e in tanti altri punti della città va completamente modificata;
b) abolizione di tutti i parcheggi a pagamento (salvo ovviamente i parcheggi interrati e/o custoditi) e sostituire le strisce bianche a quelle blu ovunque. La sosta non dev’essere più fonte di ansia e frette per la paura di prendere multe, ma una possibilità tranquilla di muoversi e sostare per svolgere le proprie commissioni o necessità.
Realizzazione delle altre linee tramviarie e investimento sul trasporto pubblico anche attraverso la costruzione di corsie preferenziali per ogni linea di bus.
Siamo a Firenze, i bus devono funzionare 24 h su 24 h, come i traghetti a Venezia.
In caso di rimozione dell’auto e/o dello scooter e/o della bici il servizio di restituzione deve essere aperto 24 h su 24 h! e non come adesso chiuso dalle 21,30 fino alle 6,30 del mattino successivo; adesso infatti se a qualcuno viene rimosso il mezzo può recuperarlo soltanto dopo le 6,30 di mattino: immaginate un turista che bella pubblicità farà a Firenze dopo aver dovuto pernottare una notte in più per dover recuperare la propria auto – fra l’altro pagando uno sproposito per recuperarla! -, oppure se ciascuno di noi avesse bisogno della propria auto per motivi di urgenza: questa è una cosa indecenza da parte dell’Amministrazione, ormai molto spesso più attenta all’immagine esteriore che alla vita effettiva dei cittadini e residenti di Firenze;
c) dopo il 2015, con l’entrata in funzione dell’ultimo tratto dei collettori del depuratore fognario della città, arrivare a poter rifare, dopo la spiaggetta di S.Niccolò, il bagno in Arno (e sappiamo di dire una cosa che sembra lontana e impossibile – in molte altre città, soprattutto del Nord Europa, il bagno nei fiumi cittadini è una realtà praticata da sempre (es. Zurigo, che ha gli stessi abitanti di Firenze ed è attraversata dal fiume Limmat oltre che bagnata dal lago) – e come del resto lo erano tutte le altre che abbiamo detto eppoi si sono realizzate, anche venti anni dopo…; fra i tanti esempi: a metà degli anni ’90 all’allora assessore Bugliani avevamo proposto il progetto denominato “trenino delle coste” per accompagnare i turisti su fino a Forte Belvedere per una salita ripidissima; vedevamo tutti i giorni che a metà salita, soprattutto i più sovrappeso ed anziani erano in grave difficoltà cercando di salire per arrivare al Forte di San Giorgio (o di Belvedere); avevamo anticipato di fatto l’attuale percorso di Ataf che sale con una linea ad hoc proprio le coste fino al Forte Belvedere; poi, sempre in quel periodo, organizzammo e promuovemmo un importante ed affollato convegno in Palazzo Vecchio con esponenti della mobilità dell’amministrazione di Zurigo proprio per lanciare l’allora quasi del tutto inesistente rete di piste cicliablii e la tramvia…Zurigo è la città al mondo che ha più chilometri in assoluto di tramvie, qui non era ancora stata nemmeno progettata la linea 1; parlavamo delle bandiere nazionali mancanti dai pennoni dei palazzi istituzionali eppoi il Parlamento nazionale ha ottemperato rendendo la presenza della bandiera nazionale obbligatoria su tutti i palazzi pubblici; ora vorremmo che lo fosse anche quella di Firenze sui pennoni di tutti i palazzi pubblici, anche se sedi di amministrazioni dello stato centrale; ad esempio Palazzo Pitti, pur sede di istituzione centrale, ovvero della Soprintendenza dei beni artistici ed architettonici, è pur sempre Palazzo Pitti, fiorentino per eccellenza! ed è patrimonio caratterizzante di Firenze; invece di schiaffeggiarla la città, rispettiamola anche con questi “dettagli” simbolicamente forti e impattanti; avevamo proposto l’uso delle macchinine elettriche nel centro storico – presi come visionari -, oggi ce ne sono tante e funzionali alla visita del centro storico; avevamo sempre allora proposto di far rivivere gli argini proprio lì dove, da qualche anno, è stata fatta la spiaggetta di S.Niccolò) e comunque già prima di rifarci il bagno, poter rivivere più da vicino lo stesso, consentendo di camminare sugli argini (cosa che proponevamo almeno due decenni fa, presi allora come visionari e che invece ora l’amministrazione comunale sta facendo da qualche anno…con ritardo, ma finalmente lo sta facendo) anche attraverso l’apertura di nuovi accessi (scalette anche movibili in caso di piena) vicino a Ponte Santa Trinita, a Ponte Vecchio e agli altri ponti dove gli accessi mancano – non si può dover andare a San Niccolò da Ponte Vecchio per accedere agli argini: è troppo lontano e questo allontana le persone dal fiume. Gli argini devono essere tenuti puliti anche con il contributo fattivo degli Operatori del Servizio Civile, che, come abbiamo già scritto (clicca qui sopra per leggere), vorremmo fosse una forma di lavoro garantito (se non obbligatorio, soprattutto per i giovani) socialmente utile tesa ad eliminare il fenomeno della Disoccupazione (ribaltando l’idea che la contempla come cosa normale, come cosa che possa ancora esistere: un’idea di inciviltà, retrograda, vetusta, tipica di società e visioni arcaiche).
Indicazione più funzionale e rispettosa dei cartelli indicatori: se un monumento è chiuso per un giorno o un lungo periodo, ad esempio com’è e come è stato il Forte Belvedere appunto, occorre mettere cartelli indicativi all’imbocco delle coste (vie in salita da Ponte Vecchio a Forte San Giorgio o di Belvedere) evitando ai turisti, spessissimo oltretutto anziani, una faticosissima ascesa a piedi (22% di pendenza) su per le coste: un’altra indecenza che si potrebbe eliminare solo con un po’ di cura dei cosiddetti “dettagli” e che i politici “televisivi” di oggi (“viduocracy”, ovvero la politica impersonale, a distanza, dietro uno schermo) malati di Gigantismo – perché il “titanismo” e il “gigantismo” sono malattie politiche tra le più frequenti – del Macro come dimensione del viver di pressappochismo e approssimazione, lontananza dal personale, non curano proprio;
d) sopra ogni pennone posto sui palazzi istituzionali di Firenze (e volendo anche sugli altri dov’è possibile metter bandiera) retti da amministrazioni non comunali (oltre a quelle comunali che già lo fanno), come, ad esempio, i pennoni in cima a Palazzo Pitti, palazzo amministrato e sede della Soprintendenza ai Beni artistici, dev’esserci anche LA BANDIERA DI FIRENZE, con il caratteristico Giglio Rosso su Campo Bianco, oltre alla bandiera Italiana ed Europea già presenti; mettere soltanto la bandiera italiana ed europea e lasciare vuoto il pennone addirittura centrale, pur di non mettere la bandiera vessillo di Firenze – immagino adducendo scuse sciocche (per non dire altro), indecenze, del tipo che si tratta di un palazzo di un’amministrazione italiana e non direttamente comunale; è vero, ma Palazzo Pitti, sede della Soprintendenza ai Beni artistici (nel 2011 avevamo chiesto un appuntamento alla Soprintendente proprio per proporre questa soluzione, ma non siamo stati mai ricevuti), è anche un Palazzo tra i più belli di Firenze, nel centro di Firenze, che a Firenze e alla sua storia deve la sua fama, oltretutto di proprietà di una storica famiglia fiorentina, i Pitti appunto; questo perciò ci pare un vero schiaffo a Firenze, che si protrae da decenni; e così lo stesso dovrebbe essere fatto anche per tutti quegli altri palazzi istituzionali sedi di amministrazioni dello stato centrale: anche sui pennoni di questi dev’essere subito messa la bandiera di Firenze (come del resto già avviene in altre città italiane: ad esempio a Venezia, dove sui pennoni del palazzo sede della Prefettura sventola anche la bandiera di San Marco).

Però per fare tutte queste cose, che ridanno decoro, riscattano dall’incuria e dal degrado ed iniettano nuova fiducia nei cittadini che vedano finalmente e concretamente cambiare la città dinnanzi ai propri occhi, occorre viverla la città, camminandoci, viverla quotidianamente.

Nessuna amministrazione, neppure quella con i tecnici più bravi, riesce ad amministrare bene senza partire prima di tutto dall’esperienza quotidiana chi ci vive e vede (e conosce effettivamente) i problemi della strada (strada per strada) tutti i giorni.